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Il progetto S.K.A.

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L'Australia ospiterà oltre centomila antenne (ciascuna di circa 2 metri di altezza) per coprire onde radio a bassa frequenza, che verranno espanse fino a un milione di antenne nella Fase2.
Questo ciclopico "array" condurrà la ricerca in uno dei periodi più interessanti dell'Universo, guardando indietro al primo miliardo di anni dell'Universo per osservare la formazione delle prime stelle e galassie, fornendo preziose informazioni sulla materia oscura, sull'energia oscura e sull'evoluzione dell'Universo.
In prima linea IRA-INAF, l'Istituto di Radioastronomia di Bologna dell'I.N.A.F. italiana con i suoi asronomi, astrofisici e ingegneri.
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Il design del layout a spirale è stato scelto dopo uno studio dettagliato da parte degli scienziati per ottimizzare al meglio le visibilità della radiosorgenti, ossia le proiezioni della medesima dal punto di vista dell’interferometro per ottenere immagini ad alta risoluzione per ogni direzione.
Ogni singola antenna sarà collegato a un sistema di acquisizione ad alta velocità che combinerà i dati e le invierà poi al correlatore per sintetizzare il fascio dell’antenna creando un flusso di dati più gestibile. Questi saranno poi trasportati in tutto il mondo tramite collegamenti ad alta velocità, verso gli schermi di computer degli scienziati che lavorano sulle immense quantità di informazioni raccolte da quello che sarà il più grande radiotelescopio del mondo.

All’Ing. Stelio Montebugnoli, già direttore dell’Istituto di Radioastronomia di Bologna dell’INAF (Ente pubblico di ricerca sulla fisica delle radio sorgenti dell’Universo in collaborazione con Università; partecipa attivamente al progetto SKA) ed attualmente SETI Advisor alla direzione scientifica a Roma: 
“Per l’ultradecennale amicizia e passione condivisa che mi ha coinvolto nel progetto di alcuni lavori multimediali-scientifici e che mi ha consentito di partecipare ad eventi ed incontri esclusivi come quello con Monsignor George Coyne (allora direttore della Specola Vaticana a Castel Gandolfo e referente per il Vaticano dell’avanzamento della conoscenza scientifica astronomica) e con il Prof. Ian Morrison (già direttore del Centro radioastronomico di Jodrell Bank dell’Università di Manchester e referente Europa per il progetto SKA)".
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Alla Dott.ssa Simona Righini, astronoma e tecnologa presso l’Istituto di Radioastronomia di Bologna dell’INAF (Ente pubblico di ricerca
sulla fisica delle radio sorgenti dell’Universo in collaborazione con Università; partecipa attivamente al progetto SKA): 
“Per la sincera amicizia, per la viva passione e collaborazione nel creare insieme lavori divulgativi e per l’aiuto concreto, anche tramite diverse riletture del testo del mio romanzo, al fine di attenersi ad una  corretta descrizione scientifica della struttura dell’universo e ad una futuribile e plausibile narrazione di missioni nello spazio”. 
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All’Ing. Jader Monari, attualmente responsabile della Stazione di Radioastronomia di Bologna dell’INAF (Ente pubblico di ricerca
sulla fisica delle radio sorgenti dell’Universo in collaborazione con Università; partecipa attivamente al progetto SKA): 
“Per la lunga amicizia e condivisione di sogni; per la verifica della corretta descrizione della struttura del progetto SKA in Australia, ad oggi ed in una prevedibile situazione tra 80 anni, e per avermi fornito sue fotografie della zona geografica nella quale si sta costruendo la struttura dell’array delle antenne”. 

Radiotelescopio-IRA-INAF-Medicina panora

RINGRAZIAMENTI agli scienziati di IRA INAF

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Foto Giuliano Gardenghi

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